Timo - Thymus

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Thymus sp. pl. L. Lamiaceae (Labiatae)

TIMO

Thymus specie plurimae, perché le specie, gli ibridi e le varietà di Timo sono molte e tutte molto belle e piene di virtù. Tra le più interessanti vi sono le seguenti:

Thymus x citriodorus (Pers.) Schreb. ex Schweigg. & Korte TIMO LIMONE

Il Timo x citriodorus deriva dall’incrocio del Timo vulgaris con il Timo pulegioides

Thymus herba-barona Loisel. ERBA BARONA

Altri nomi comuni e regionali: Timo di Corsica

Thymus pulegioides L. Sinonimi: Thymus chamaedrys

TIMO PULEGIOIDE

Altri nomi comuni e regionali: Pulegio

Thymus serpyllum L.

L’AREA DI DIFFUSIONE Il Timo è originario di una ristretta area che si affaccia sul Mediterraneo: Algeria, Francia, Italia, Marocco, Turchia e Spagna, dove in Almeria e Murcia si raccolgono grandi quantità di Tomillo per la distillazione. Cresce spontaneo nei luoghi aridi e soleggiati, dal mare alla zona alpina, ed è coltivato ovunque. Scrive Teofrasto che in Tracia tutti i monti ed i piani sono pieni di Serpillo.

Timo limone Francese .....................Thym citronnelle Inglese/Americano....Lemon thyme Norvegese..................Sitrontimian Olandese....................Grote wildetijm Spagnolo....................Tomillo Tedesco......................Thymian

Erba barona Francese .....................Herba barona de Corse Inglese/Americano....Caraway thyme, Caraway scented thyme Olandese....................Tijmsoort

Sinonimi: Thymus marscallianus

Timo pulegioide

Altri nomi comuni e regionali: Pepolino, Sermollino, Serpollino, Timo Serpillo

Danese........................Bredbladettimian Francese .....................Serpolet des montagnes Inglese/Americano....Wild thyme, Large thyme Polacco.......................Macierzanka zwyczajna Portoghese ................Erva ursa Spagnolo....................Serpolete Suomi ..........................Nurmiajuruoho Tedesco......................Arzneithymian

SERPILLO

Thymus vulgaris L. TIMO

Altri nomi comuni e regionali: Erbuccia, Piperella Dialetti savonesi: Tùmau, Temeu, Tummu CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA DI SAVONA

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Serpillo Danese........................Smalbladettimian Francese .....................Serpolet, Thym serpolet, Thym sauvage Indiano .......................Ipar Inglese/Americano....Breckland thyme, Creeping thyme, Moutain thyme, Serpolet, Sheppard’s thyme, Wild thyme Olandese....................Wilde tijm, Veld tijm Persiano......................Hâshâ Polacco.......................Macierzanka piaskowa Portoghese ................Serpão Spagnolo....................Tomillo, Serpol Suomi ..........................Kangasajuruoho Svedese ......................Backtimjan Tedesco......................Feldthymian, Quendel Turco ...........................Yabani kekik

Timo Arabo..........................Satar ramsi Danese........................Havetimian Francese .....................Thym commun, Farigoule Inglese/Americano....Thyme, Garden thyme, French thyme, Common thyme Olandese....................Echte tijm Persiano......................Hâsha Polacco.......................Tymianek Portoghese ................Tomilho Russo ..........................Timjan obyknovennyj Spagnolo....................Tomillo, Tomillo comun, Salsero Suomi ..........................Tarhaajuruoho Svedese ......................Timjan Tedesco......................Thymian, Römischer quendel Turco ...........................Kekik Ungherese..................Kerti kakukfü

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■ IL NOME Timo: dal latino thymu(m), greco thymos, derivato da thyein “fumare”, per il suo acuto profumo. Serpillo: dal latino serpillum, variante di serpullum, serpyllum “sermollino” sovrapposizione del latino serpere “serpeggiare” al greco herpyllon “sermollino”, da herpein “strisciare” di origine indeuropea.

■ L’USO DECORATIVO Le molte specie e varietà di Timo, simili ma diverse nei colori e nei profumi, con delicati sentori di limone, di ananas ed altro, trovano impiego, con ottimi risultati estetici, in moltissime ambientazioni, tanto in giardino quanto sul terrazzo. Particolarmente indicato per i giardini di rocaille, il Timo, con il suo portamento cespuglioso fitto e compatto ed il limitato sviluppo in altezza, è adatto per bordure oppure come tappezzante, al piede di piante più alte o ancora come ricadente da muri o grandi vasi. In ogni situazione i suoi piccoli fiori rosa o porpora, talvolta bianchi e le sue piccole foglie, che secondo le varietà possono essere di un bel verde intenso, grigio-verdi, variegate o bordate di bianco o di giallo dorato, realizzano grandi effetti decorativi; per non parlare della sua intensa fragranza. Il filosofo Francesco Bacone suggeriva di piantare Timo lungo i vialetti dei giardini perché, passeggiando, se ne potesse avvertire il profumo col calpestarne qualche rametto. I fiori del Timo attirano le api che ne ricavano un miele eccellente, già molto apprezzato nell’antica Grecia. In epoca medioevale un disegno classico per i ricami riproduceva api volteggianti attorno ad un ramoscello di Timo, forse per questo accostamento con le api nel linguaggio dei fiori il Timo significa “attività”. Le piantine di Timo delle diverse specie e varietà sono normalmente disponibili presso aziende produttrici, vivai, garden ed altri distributori, in vasetti da 10 e 14 centimetri di diametro, ma anche in vasi più grossi da 18, 25 ed anche 30 centimetri, da settembre a luglio, con massima disponibilità da marzo a maggio e da settembre a novembre. ■ LE PROPRIETÀ MEDICAMENTOSE Alle foglie e fiori del Timo, raccolti da giugno a luglio ed utilizzati per tisane, infusi, distillati ed altre preparazioni, più o meno secondo le specie e le varietà,

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si attribuiscono proprietà antidiarroiche, antisettiche, antiparassitarie, antipiretiche, antispasmodiche, aperitive, astringenti, balsamiche, carminative, colagoghe, digestive, blandamente diuretiche, emmenagoghe, espettoranti, fluidificanti catarrali, toniche del sistema nervoso, vermifughe e vulnerarie. Utili le inalazioni nei casi di raffreddori, sinusiti, bronchiti e perfino tubercolosi; ottimi gli infusi per la tosse, gli stati spasmodici delle vie respiratorie e l’asma, ma anche per i postumi delle eccessive libagioni; le tisane contro gli stati di depressione nervosa; la polvere delle foglie essiccate come dentifricio e per le emorragie nasali; i decotti per le contusioni, la gotta, i reumatismi, la rogna, le ulcere e le piaghe della pelle; i clisteri contro gli ascaridi e gli ossiuri dell’intestino. Ippocrate prescrive Timo serpillo cotto in idromele con radice di viola bianca per irrigazioni vaginali Di antica data si ricorda il lettovare da bachi, preparazione farmaceutica contro i vermi intestinali, costituita da Timo, arsenico, corno di cervo in polvere ed altri ingredienti. Attenzione: un eccessivo uso di Timo può determinare disturbi gastrointestinali ed anche più gravi forme di intossicazione dovute al timolo, uno dei componenti l’olio essenziale di cui il Timo è ricco. Plinio raccomanda il Timo contro il morso dei serpenti e la puntura degli scorpioni. Catone il Censore riporta la ricetta di un medicamento da dare ai buoi perché stiano in forze, a base di Serpillo, farro, sale e pelle di serpente, il tutto tritato e unito a vino. ■ ALTRI USI L’infuso di Timo molto concentrato può essere impiegato come detergente casalingo con proprietà disinfettanti. ■ CITAZIONI Virgilio ricorda, nella quinta Ecloga delle Bucoliche, come il Timo sia apprezzato dalle api: “Finché il cinghiale amerà i monti, e il pesce i fiumi, finché le api si nutriranno di timo, e le cicale di rugiada, sempre durerà questo rito e loderemo il tuo nome”. e, nella settima Ecloga, quanto sia piacevole il suo aroma: “O Galatea, figlia di Nèreo, a me più dolce del timo ibleo, più candida dei cigni, più bella dell’edera chiara, …”

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L’IMPIEGO NELLA COSMESI L’infuso di Timo può essere utile per ridurre in gonfiore delle palpebre; nell’acqua del bagno ha il potere di rilassare e togliere la stanchezza; nel pediluvio ha anche azione deodorante. Il Timo entra nella composizione di preparati per la cura dell’acne. Col Timo si preparano maschere di bellezza e suffumigi, per pulire ed idratare la pelle del viso; il decotto tonifica il cuoio capelluto e stimola la crescita dei capelli.

L’IMPIEGO IN CUCINA Il Timo è uno degli aromi più caratteristici e preziosi della cucina mediterranea; trova impiego in condimenti, salse, minestre, stufati, piatti di carni diverse, selvaggina, coniglio, maiale e agnello; nei ripieni; con le anguille ed altri piatti di pesce; con i formaggi molli, specie i caprini; in macedonie e marmellate; per aromatizzare l’aceto e l’olio extra vergine di oliva e chi più ne ha più ne metta. Si usano rametti di Timo per aromatizzare le olive in salamoia e quelle sott’olio; per coprire le acciughe e le sardine preparate per la conservazione sotto sale. Le varietà di Timo con particolari sentori di limone, ananas e comino ne moltiplicano le possibilità di impiego culinario. Col Timo si può preparare un gradevolissimo infuso, con proprietà digestive, da bere come il tè.

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CARATTERISTICHE ED ESIGENZE DELLA PIANTA Tanto sole e poca acqua: basta questo per tutte le varietà di Timo.

Lo stesso Virgilio nel primo libro dell’Eneide, loda il solerte lavoro delle api, attirate dal Timo: “… ferve l’opera, olezza il fragrante miele di timo.” Marziale, però, annota che il miele che le api ricavano dal Timo di Corsica è meno buono di quello siciliano. Pietro Andrea Mattioli, medico senese del Cinquecento, traducendo e commentando Dioscoride, scrive: “È il Thimo conosciuto da ciascuno, una pianta sarmentosa ... Ha questa virtù, che bevuto con sale, & aceto purga la flemma per di sotto. Giova la sua decottione cò mele (miele) à gli stretti di petto, & à gli asmatici: caccia fuori i vermini del corpo, i mestrui … provoca l’orina. ... Impiastrasi utilmente alle sciatiche con polenta, & vino. Giova mangiato ne i cibi alle debolezze degli occhi. È utile à i sani nell’uso de i cotidiani condimenti.” Una ricetta del Trecento per cucinare le fave evidenzia l’uso del Timo serpillo (Sermollino): “Togli le fave crude, spogliale e mettile a cuocere in brodo di cappone con morsello (pezzetti) di carne secca. Mettivi sermollino, fa bollire a stretto et un poco di gruogo (sorta di zafferano); e quando è cotto, vuolsi riposare che non sia caldo troppo”.

Forma di propagazione Da seme o da talea

Ambiente di coltura Piena aria

Portamento Eretto

°C

Illuminazione Preferisce le esposizioni soleggiate Temperatura Non sopporta molto bene il freddo Umidità Preferisce una bassa umidità del substrato

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