Joel Pohjanpalo, chi è l’attaccante del Venezia che beve birra con i tifosi: «Perché vi stupite?»

di Paolo Tomaselli

L'attaccante del Venezia Joel Pohjanpalo segna a raffica in serie B. E beve birra, con i tifosi: «Ma preferisco il vino e lo spritz»

Joel Pohjanpalo, chi è l’attaccante del Venezia che beve birra con i tifosi: «Perché vi stupite?»

C’è un centravanti con il bicchiere di birra in mano che sta facendo fare al Venezia il giro del mondo grazie alla sua esultanza assieme ai tifosi, all’insegna di un modo contagioso di vivere il calcio: «Ma non c’è dubbio che preferisco il vino e che il mio drink preferito sia lo spritz…» se la ride Joel Pohjanpalo, bomber della squadra neroverde che si deve ancora salvare in B, ma è anche a un passo dal sogno dei playoff grazie all’impatto sulla squadra del tecnico Paolo Vanoli, già elemento chiave dello staff di Antonio Conte e vincitore della Coppa di Russia con lo Spartak Mosca.

desc img
Joel Pohjanpalo si è portato il pallone a casa dopo i quattro gol al Modena

Venezia ha una proprietà americana e una squadra multiculturale che l’anno scorso ha lasciato il segno in A nonostante la retrocessione. Da quest’anno ha anche un attaccante finlandese che a 20 anni era stato inserito nella lista dei migliori prospetti del mondo dalla rivista Don Balon e che poi a causa degli infortuni si è fatto apprezzare in Germania, con una parentesi in Turchia. «Qui c’è un bel mix di culture calcistiche che crea un grande spirito di squadra — dice Joel — vediamo quanto avanti ci può spingere in questo finale di campionato. Di sicuro Venezia è un posto speciale dove vivere il calcio: abbiamo uno stadio unico al mondo, credo che nessuna squadra vada alle partite in barca. E poi il legame con i tifosi è speciale, soprattutto per me che ho scelto di abitare in città, è un incontro continuo per le calli, sui ponti. Ed è bello adesso che le cose vanno meglio, ma lo era anche a inizio stagione, quando invece avevamo delle difficoltà: sappiamo che specialmente in Italia, a differenza della Germania, non tutte le tifoserie ti sono vicine quando le cose vanno male, qui invece vanno tutti nella stessa direzione. È un posto incredibile dove giocare».

Il bomber con la birra in mano da ragazzo segnava valanghe di gol, ma aveva un piano B («Volevo fare l’avvocato, ma mi è andata bene con il calcio, sono stato fortunato»). E adesso, anche se nell’ultima partita ha segnato quattro gol, si stupisce che il suo brindisi con i tifosi faccia notizia: «Qui la gente è più rilassata che in Germania, se la gode di più. Ma nel calcio è un po’ il contrario e i giocatori sono più distanti dai tifosi. Invece penso che sia bello mostrarsi a loro per come si è. E godersi la vicinanza con le persone che sostengono la squadra: così si rendono conto dell’impegno che ci mettiamo, anche se non sempre le cose vanno come vogliamo. Proprio per questo abbiamo bisogno del loro supporto».

Pohjanpalo lo potete trovare nel cuore dell’area avversaria o in quello del mercato del pesce a due passi dal ponte di Rialto: «L’unico problema è che ci devo andare piuttosto presto: altrimenti chiedo agli amici dei ristoranti di prendere qualcosa per me, loro me lo tengono da parte e quando rientro dall’allenamento passo a prenderlo». Nonostante non parli ancora bene l’italiano, Joel è perfettamente inserito nella sua città ed è l’unico del Venezia a non risiedere in terraferma. E anche questo lo stupisce un po’: «Non ho conoscenza di com’è vivere in terraferma, ma non capisco quale sia il problema di vivere qui, anche perché per andare all’allenamento ci metto sicuramente meno che a Berlino o Liverpool. Il problema principale resta quello della disponibilità di appartamenti a lungo termine qui a Venezia e di conseguenza anche dei costi. Non è così facile trovarli, ma sono stato fortunato e non potrei essere più felice dello stile di vita qui in città. Il futuro di Venezia? Non sono un politico, ma è chiaro che qui si vive di turismo. Però se fosse più semplice vivere in città anche per chi ci lavora, allora ci potrebbe essere un equilibrio maggiore tra abitanti e visitatori: forse serve una nuova strategia per avere più residenti».

desc img

Svelto con i ragionamenti come in area di rigore, Pohjanpalo è uno che conosce molto bene gli alti e bassi che può offrire il calcio: «Ma anche quando i medici mi hanno detto che forse non avrei più potuto fare il calciatore per gli infortuni non mi sono perso d’animo, non ho mollato, ho solo lavorato per tornare a fare quello che amo». Le parole faticano a uscire solo davanti a una domanda, a un ricordo, a una giornata dalle emozioni difficili da gestire, il 12 giugno 2021 al Parken di Copenghagen, il giorno dell’arresto cardiaco di Christian Eriksen durante Finlandia-Danimarca, debutto di Joel e della sua Nazionale in un Europeo. Con gol proprio dell’attaccante: «È davvero dura trovare le parole per spiegare le emozioni di quella giornata, dico solo che rivedere Chris giocare ad alti livelli è fantastico. Il messaggio alla fine è sempre quello: godersi il calcio, la vita e la bellezza delle piccole cose».

6 maggio 2023 (modifica il 6 maggio 2023 | 08:27)