Il capocannoniere della Serie B – assieme a Gianluca Lapadula – ha ventotto anni e i capelli biondi talvolta raccolti alla Erling Haaland, a differenza del quale porta un paio di baffi. Si chiama Joel Pohjanpalo ed è un attaccante finlandese il cui cognome vuol dire "fuoco del Nord". Ha già segnato 17 reti, e fin qui niente di strano. Gioca a Venezia e giusto l'altro ieri pomeriggio ha fatto poker al Modena e s’è bevuto una birra assieme ai tifosi lagunari. Di nuovo, niente di strano. È già successo a febbraio: dopo una partita in cui dispensò due assist, Pohjanpalo aveva ricevuto una pinta di birra dalla moglie. Il gesto non piacque alla Federcalcio finlandese, che aprì e chiuse un’inchiesta, mentre lui era già l’idolo dei tifosi. Non semplice, siccome il Venezia un anno fa retrocedeva dalla Serie A (insieme a Genoa e Cagliari) e soprattutto, a fine gennaio era penultimo in classifica e rischiava di retrocedere un’altra volta. Ma è qui che entra in gioco Pohjanpalo, capitano del Venezia da febbraio. La sua squadra vince 7 partite su 13 e, da penultimi, gli arancioneroverdi schizzano fino al decimo posto di oggi, a un punto dai playoff che potrebbe farli tornare da dove sono arrivati: la Serie A.

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RONI REKOMAA

Pensi alla Finlandia e pensi a sauna, litri di caffè e alcool. Magari pensi al rally, a Kimi Räikkönen o alla capitale Helsinki col suo aeroporto intelligente. Probabilmente non pensi a Julius Ilmari Pohjanpalo, che a Helsinki è nato nel 1994 e vi possiede un’enoteca oggi. Da bambino praticava hockey su ghiaccio, poi calcio. A 8 anni, già aveva segnato 202 gol in 69 partite, gelosamente annotati prima su un quaderno e poi in un foglio Excel. Il conto si fermò a 1000 gol, peccato. Questo per dirti che Joel Pohjanpalo era una promessa del calcio finlandese, il nuovo Jari Litmanen. A primo acchito lo sembra ancora, a 28 anni, ora che il Venezia ha vinto le ultime tre gare segnando 12 gol (di cui la metà, 6, sono suoi) e Pohjanpalo è già a quota 17 gol in campionato. Ma 17 gol li segnò pure nel 2012, quando giocava in Finlandia con la maglia del club più vincente del Paese, l’HJK Helsinki. Fece una tripletta in 162 secondi al suo debutto in campionato finlandese, a soli 17 anni, contro l’IFK Mariehamn, e si guadagnò un provino al Liverpool che rifiutò: gli offrivano "solo" un posto nelle giovanili. Così a 18 anni Pohjanpalo si trasferì piuttosto in Germania, dove però non è andata come previsto.

Né ad Aalen, né al Fortuna Dusseldorf, né al Bayer Leverkusen dove nel 2013 Pohjanpalo raggiunge il suo connazionale Sami Hyypiä (e segna al primo minuto del suo debutto: se non è un bel biglietto da visita questo…), né in sei mesi di prestito all’Amburgo in primavera 2020, né tantomeno la stagione successiva all’Union Berlino. Sembrava che nessuno volesse Pohjanpalo, che però nell’estate 2021 ha una vetrina colossale da sfruttare: l’Europeo itinerante, posticipato di un anno a causa della pandemia. Così il 12 giugno, a Copenhagen, due ore dopo il drammatico arresto cardiaco di Eriksen, Pohjanpalo decide il derby di Fennoscandia contro la Danimarca sotto shock. E poco importa se la Finlandia si ferma alla fase a gironi del torneo: è suo il primo gol segnato dalla Nazionale a un Europeo di calcio. Perlomeno, adesso il nostro eroe può salutare Leverkusen, le Aspirine e la Germania e trasferirsi in Turchia, al Çaykur Rizespor. Segna 16 gol e dimostra di valere. Poi, l’estate scorsa, si fa sotto il Venezia che lo acquista per due milioni e mezzo di euro.

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Venezia è tra le piazze più cool del calcio italiano. Allo stadio (uno dei più antichi d’Italia) arrivi via vaporetto, passeggi lungo il Canal Grande, lo scorso anno il Penzo era tornato a ospitare partite di Serie A dopo 18 anni. Nel mezzo, oltre un decennio di peripezie nelle serie minori, nuove proprietà tipo l’attuale – americana – e l’allure turistico di una città romantica, turistica, e nordica. Perché il Venezia è il terzo club con più stranieri del campionato, dopo Parma e Genoa: ci giocano Pohjanpalo e i suoi due connazionali, i portieri Joronen (suo testimone di nozze) e Mäenpää, il danese Kofod Andersen e l’islandese Ellertsson a centrocampo, e l’attaccante norvegese Johnsen, titolare ieri con Pohjanpalo e che – per dirne una – relega in panchina il russo Cheryshev, ex Real Madrid, e l’americano Novakovich. Quanto a Joel Pohjanpalo, come fai a privarti del capocannoniere del campionato? Se al Bayer Leverkusen lo chiamavano Danger, "pericolo", mentre a Düsseldorf "l’uomo venuto dai ghiacci", e visto l’andazzo, servirà presto trovare al finlandese un soprannome in veneziano.

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Matteo Albanese

Classe 1997, genovese e genoano (pure non in quest'ordine), ha studiato a Savona spaziando tra il giornalismo e la SEO. Ha scritto e scrive tra gli altri per La Gazzetta dello Sport, Rivista Undici, PianetaGenoa1893.net e Cronache di Spogliatoio. Nel 2018 ha pubblicato 'Narrami, o Dellas', un libro sulla Grecia vincitrice dell'Europeo di calcio 2004. Fin qui solo calcio, ma c'è altro: playlist di musica elettronica, biografie, una genuina ossessione per l'IKEA e le storie scandinave.